Nel
suo scandire con precisione, creatività e pazienza certosina il tempo e la
luce, l’arte di Fabio Savoldi “diviene” concentrandosi sulla materia. Nella
serie di opere
concettuali intitolata “Il tempo cancella la durata di tutte le
cose”, l’artista lombardo seleziona fotografie tratte da giornali quotidiani
per poi cancellarle superficialmente con una gomma consentendo
fantasmaticamente all’immagine che c’è sotto di trasparire. La rapida
consunzione delle foto (che fa sbiadire al tempo stesso notizie, accadimenti,
concetti, parole, informazioni) si sostituisce così alla più lenta
azione
temporale che a sua volta riemerge nei trucioli di gomma residui che contengono
parte dell’immagine cancellata. Sviluppando quei concetti visuali in
technicolor che sono invece simbolo e iconografia della Pop Art, Savoldi dà
letteralmente corpo alle “Luci Materiche”: lampadine a incandescenza
industriale, alle quali ha tolto i filamenti per sostituirli con trucioli di
pastelli a cera d’ogni colore possibile. La luce, in questo modo, cessa di
essere illuminazione per tramutarsi nella parte materica dei cromatismi che la
formano. Stefano Bianchi