ARTE IN HOTEL - In occasione del
PhotoFestival, circuito
espositivo dedicato alla fotografia d’autore che coinvolgerà dal 20 Aprile al
12 Giugno le più importanti gallerie d’arte e gli spazi espositivi milanesi, è
stata inserita nell’ambito della manifestazione la mostra In Technicolor del fotografo britannico David McEnery (1936-2002), organizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Ponti
x l’Arte. Four Points by Sheraton Milan Center ospiterà in anteprima una
selezione di immagini a colori provenienti dall’Archivio - Galerie Mantovani di
Saint Maden (Bretagna) che verranno ospitate dal 3 al 30 Settembre 2016 nella
retrospettiva organizzata dal Museo Nazionale della Fotografia - CineFoto Club
di Brescia.
David
McEnery ha lavorato per prestigiose testate giornalistiche internazionali fra
cui Life, catturando gli aspetti più insoliti e divertenti della quotidianità. Non
ha mai fatto uso del flash, tant’è che sua moglie Pat (fotografa e spesso sua
modella) ha raccontato che per eseguire un solo scatto David pazientava
un’intera giornata pur di ottenere la luce che voleva. Il suo innato umorismo
gli ha consentito di creare situazioni fotografiche progettando e costruendo
curiosi accessori e oggetti di scena che interagiscono con gli umani. Peter
Galassi, ex direttore del Department of Photography del MoMA di New York, ha
commentato: «Scattare foto divertenti è molto difficile: richiede tatto e
delicatezza. David McEnery possiede queste doti».
L’efficacia delle immagini a colori di David McEnery, equivale a un mix
di “slapstick comedy” e di “sense of humour” tipicamente britannico. Ogni
singolo scatto – meditato, ragionato, messo teatralmente in scena – è una “gag”
esplosiva, una scivolata sulla buccia di banana, un irresistibile linguaggio di
corpi, gesti, volti in fiore, qualche ruga vissuta. Sfodera colpi di genio,
McEnery, quando pizzica paradossi di quotidianità raffigurando un graffiante
vedo-non-vedo di una boss dell’alta finanza; un mister muscolo intenerito da un
pulcino a un soffio dal suo bicipite; un giardiniere impegnato a nascondere
foglie morte sotto un tappeto d’erba… Rimbalzando da un mondo all’altro, questo
reporter dell’ironia declina l’essere, il non essere, l’apparire di
quell’imprevedibile commedia umana che si chiama vita.
Stefano
Bianchi
catalogo PhotoFestival