Dopo
2 anni di permanenza a Parigi, la
mostra itinerante arriva per la prima
volta a Milano.
L’occhio fotografico di Thellung persegue un preciso,
intrigante obiettivo: delocalizzare – anche solo per un istante, sempre e
comunque sul filo del paradosso – scenari d’arte e scorci delle realtà
metropolitane.
Le
stelle del rock e le copertine dei loro dischi? Cris Thellung le immerge dentro
imprevedibili scenari, paesaggi, scorci urbani. O li mette a confronto con
opere d’arte, tramutando ogni fotografia in una depistante messinscena. Se il
ritratto di Jim Morrison si ritrova tatuato sui muri di quella Place des Vosges
parigina dove nel 1971 amò trascorrere il suo tempo scrivendo poesie, la
copertina di “Let It Bleed” dei Rolling Stones incontra il coniglio suonatore
scolpito da Barry Flanagan e fotografato alla Royal Academy of Arts di Londra,
mentre ad Hyde Park la sedia a sdraio creata da Yoko Ono ricorda poeticamente
“Imagine” di John Lennon e un dettaglio della Battersea Power Station (su un
cielo che ricorda il dipingere visionario di Vincent Van Gogh) rende omaggio
all’album “Animals” dei Pink Floyd. E così via, permettendo alla macchina
fotografica di interagire col pentagramma. Stefano
Bianchi