sabato 20 maggio 2017

MARCO MOGGIO VIRGILIO FIDANZA MIlano/Shanghai a/r




È stato facile collocare la “mission” di Ponti x l’Arte – che da tempo promuove lo studio, il recupero e la valorizzazione di tutte le arti con il coinvolgimento diretto degli artisti – nella  sede in Piazza  Affari 1 davanti alla provocatoria scultura L.O.V.E. di Maurizio Cattelan. 
Negli scatti fotografici di Marco Moggio e Virgilio Fidanza, la prima mostra di DentonsinArte intitolata “Milano/Shanghai a/r” vuole tradurre in immagini la prerogativa di Dentons di essere un ponte fra l’Italia e la Cina.

È una Milano vuota di presenze e colma di silenzi, quella che si “espone” all’obiettivo fotografico di Marco Moggio. Una Milano che vuole svelarsi ovattata, quasi pudica, ma ben consapevole del proprio “appeal” architettonico. Una città che sale (il pensiero va al futurista Umberto Boccioni), lasciando che la nuova skyline dialoghi con le sue memorie ottocentesche. La sua “pelle” è la luce, che il fotografo ha saputo catturare con maestrìa: nel cuore assolato del mezzogiorno, nelle dorate sfumature del tramonto, fino al sopraggiungere furtivo della notte.

Destinazione continua di turisti, il Bund di Shanghai fotografato da Virgilio Fidanza è invece lo specchio di quanto l'utilizzo dell'immagine tecnologica sia sempre più in contrapposizione col mondo concreto. La fotografia è l’illusorio rifugio consumistico; l'idea di possesso dell'oggetto. Sono, cioè, quello che ti mostro. Questo, oggi, sembra essere l'imperativo comportamentale delle società tardocapitalistiche. Ovviamente (e amorevolmente) stiamo parlando di un'umanità confusa e smarrita, che riproduce modalità stereotipate nel farsi fotografare. E nel gesto del fotografare.