Mostra
benefica d’Arte Contemporanea - 1^ edizione
Milano, 18/28
Novembre 2014
LEAL ART AID è la prima mostra
collettiva di pittura, scultura, fotografia e tecnica mista organizzata dall’Associazione
Culturale Ponti x l’Arte per LEAL onlus (www.leal.it). La vendita in loco e online delle
opere, è servita a raccogliere fondi per finanziare borse di studio per la
ricerca con metodi sostitutivi alla sperimentazione sugli animali. Un obiettivo
coerente con lo scopo statutario di LEAL, che da oltre 30 anni mira
all’abolizione totale della vivisezione e alla sua sostituzione con altri mezzi
scientificamente più sicuri e più etici. Il progetto della borsa di studio è
supervisionato dalla Dott.ssa Susanna Penco del Dipartimento di Medicina Sperimentale
dell’Università degli Studi di Genova. L’esposizione, ha avuto il Patrocinio della Regione Lombardia e si è
svolta al Circolo Filologico Milanese, ente morale culturale “non profit”
fondato nel 1872 in un prestigioso palazzo Liberty, che si colloca nel panorama
cittadino e lombardo come la più antica istituzione nel suo genere.
La selezione delle opere è stata curata
da Stefano Bianchi, critico d’arte e direttore responsabile della rivista
trimestrale La Voce dei Senzavoce edita da LEAL Lega Antivivisezionista Onlus
(fino al giugno 2017).
27 artisti. 27 storie di pittura, fotografia e
scultura che abbracciano con rispetto e amore il mondo degli animali
connettendosi idealmente a quell’arte animalista elaborata con grande attenzione
naturalistica da greci, egizi e antichi romani; sviluppata su miniature,
capitelli e doccioni delle cattedrali; disegnata con maestrìa dal Pisanello,
Leonardo da Vinci e Albrecht Dürer; sublimata nell’800 e ‘900 dall’estro
figurativo di Henri Rousseau e Paul Gauguin, dalle audaci stilizzazioni di
Pablo Picasso, dalla cosiddetta “animalizzazione dell’arte” compiuta da Franz
Marc e da almeno 3 capolavori pittorici: I tacchini (Claude Monet, 1877); Donna
con scimmia. Studio per la Grande-Jatte (Georges-Pierre Seurat, 1884);
Dinamismo di un cane al guinzaglio (Giacomo Balla, 1912).
Qui, si comincia da un bassotto. Classicamente fotografato da Silvia Amodio come si usa fare coi
Qui, si comincia da un bassotto. Classicamente fotografato da Silvia Amodio come si usa fare coi
ritratti di famiglia. Si chiama Yasno e la sua esistenza è imprigionata in
un canile. Ritraendolo fuori dalla gabbia, si è voluto evidenziare la dignità
(e non la fragilità) di chi vive, abbandonato, in condizioni di disagio. Uno
sguardo vigile sottolineato da un fiero, nobile portamento. È il Kerry Blue
Terrier che Beclau ha voluto ritrarre con pennellate dal
guizzo impressionista per illuminare il suo morbido, abbondante, ondulato
pelo. Edo Bertoglio, negli Anni ‘80 testimone fotografico della New
Wave in musica di New York e collaboratore per la rivista Interview di Andy
Warhol, ha catturato con un elettrizzante bianco e nero il post-apocalittico
feeling fra Atom il gatto e Siouxsie Sioux, dark lady del rock. Un’infinità di
piccoli fori incisi nella carta. Raggi luminosi che fanno trasparire il primo
piano di un giaguaro. È la lightbox, retroilluminata, di Gabriela Butti.
Cercate di non disturbare il gattino maculato di Franco Canziani. 4
scatti fotografici l’hanno sorpreso nel suo mondo di sogni racchiusi dentro una
cesta, poi in dormiveglia e infine a occhi spalancati, pronto a spiccare il suo
salto. È un anima-le! il gufo pieno di sgocciolature espressioniste astratte
che Ivan Cattaneo ha raffigurato, lo dice la parola stessa,
con un’anima che è viva, urlante, arrabbiata: contro quella ci-viltà che fa del
male a chi non può parlare, denunciare, difendersi. Il Cracking
Art Group, dal 1993 ricicla la plastica trasformandola in opera d’arte. Per
Leal Art Aid ha scelto uno dei suoi simboli più famosi: la tartaruga dorata.
Nel 2001, con lo slogan S.O.S World, a centinaia invasero Venezia in occasione
della 49a Biennale d’Arte. È magico l’effetto flou della fotografia scattata
da Virgilio Fidanza. Morbidamente, accarezza di luce un coniglio
accoccolato nell’erba. Annalisa Fulvi scandisce il suo libero
dipingere architettonico fatto di nuclei abitativi, geometrie, ponteggi. In
questo caso, a stretto contatto con la natura d’Islanda, lo sguardo della
pittrice ha visualizzato i passi felpati di un gruppo di papere. Lassù, tra
rocce e boschi, nella Val d’Inferno bergamasca che da Ornica raggiunge il Pizzo
Tre Signori, l’obbiettivo di Maurizio Grisa ha colto un cane
baciato dal vento: è lui la sentinella dell’antica casera, sullo sfondo. Con
vigorose pennellate espressioniste, a un soffio dall’informale di Karel Appel e
Asger Jorn, Thomas Heller ha dato forma alla rana blu, azzurra
e verde smeraldo che se ne sta in bilico tra sogno e fiaba. Sublime e Zen è il
profilo della “signorina” gru fotografata da Federica Manenti.
Emerge lucido e nero dal buio più fitto, trafiggendo la notte col suo occhio
rossofuoco e il piumaggio immacolato. David McEnery (1936-2002)
è stato il fotoreporter dell’ironia e dello humour britannico. L’amico criceto
che si affaccia dal berretto di un monello lentigginoso, fa dialogare i suoi
soggetti preferiti: animali e bambini. Si chiama Bernullo il gatto del cuore
di Marco Moggio, gratificato da uno scatto fotografico mentre fa
capolino, occhi verdi nel verde, tra le foglie delle orchidee. Una giovane
donna, nel dipinto della street artist Nais, difende con amore la
vita di un agnellino fino a sacrificare se stessa. Il Male, alle sue spalle, è
l’uomo demoniaco che si ostina a uccidere creature innocenti. Nella trasparenza
del plexiglass, lo scultoreo Stratofilm di Renzo Nucara vede
la sagoma di un gatto interagire con piccoli oggetti/reperti della memoria.
L’artista identifica così il nostro mondo, animale e ambientale, da proteggere
ad ogni costo. Un altro gatto, Blue. Realisticamente dipinto da Agata
Pandolfino, attende il sopraggiungere di una notte (blu) che inizia, intanto,
a specchiarsi nei suoi occhi. Il fumettoso leprotto di Pao,
protagonista della Street Art, gioca e saltella in un bosco di fiaba
sperimentando inusuali prospettive ispirate agli studi geometrici di M. C.
Escher. La nave cargo dipinta da Barbara Pellizzari, solca il fiume
Saigon che lambisce la città di Ho Chi Minh. Sta trascinando una grossa zattera
colma di farfalle. Una di esse ha già spiccato il volo. Le altre, la seguiranno
punteggiando l’azzurro del cielo. L’aquila di Diana Maria Perez, in
simbiosi con un labirintico, variopinto serpente che muta pelle, è il simbolo
della libertà riconquistata da tutti gli animali ridotti in cattività. Paola
Rota Brusadelli ritrae animali in modo eccentrico e originale,
declinando un linguaggio Pop Surrealista. Ha scelto un “olimpionico” border
collie, campione dell’apprendimento veloce, sviluppando fascinose tonalità
cromatiche. Fotoreporter free-lance per Time, Newsweek, Herald Tribune,
L’Express e Le Point, Olivia Savouré ha girato il mondo:
dall’Asia agli Stati Uniti. Nel suo ovattato bianco e nero, l’amore materno
fotografato alle Bahamas commuove facendoci capire quanto gli animali abbiano
ancora tanto da insegnarci. Sembra sorridere beato e felice, dinnanzi
all’obbiettivo di Cris Thellung, il leoncino del parco
naturalistico dell’isola Mauritius che coi suoi artigli arpiona la vita che
sarà. Claudio Verganti, pittore informale, esalta una matericità
cromatica che coglie l’efficacia del segno. Dalla sua tela, inaspettato,
traspare lo sguardo del fedele amico dell’uomo. Artista naturalista,
appassionato di animali selvatici voglioso di proteggere le specie più a
rischio d’estinzione, Michele Vitaloni scolpisce
iperrealisticamente la bellezza. Ne è prova la sua Civetta capogrosso, in gesso
con patina d’epoca. Poeticamente, Carla Volpati cataloga
tracce di vita vissuta e memorie di quand’era bambina. Il suo “contenitore”
Made in Italy racchiude minuscoli oggetti, schegge di natura, un lembo di
stoffa. Nel percorso artistico dello scultore Matteo Volpati, c’è
il tratteggio minuzioso di una lince impeccabilmente eseguita a tempera che
esibisce il manto rossiccio maculato di nero. Manifestando, al tempo stesso, la
propria indole solitaria.
Stefano
Bianchi
Lainate (MI), Villa Borromeo Visconti Litta
In occasione della IV Edizione di Ninfeamus (www.ninfeamus.it),
organizzata dall’Associazione Amici di Villa Litta e promossa dal Comune di
Lainate, in una nelle prestigiose sale cinquecentesche ha avuto seguito il progetto LEAL
ART AID.
Per la V Edizione della manifestazione è stata allestita una selezione di quadri e scuture della collettiva LEAL ART AID 2.0,
vendita benefica su ebay
nello store di Ponti x l'Arte. L'iniziativa, con continui inserimenti in
collezione. Questa iniziativa si è conclusa il dicembre 2017 ed ha
dato seguito al progetto LEAL ART AID, sempre con lo scopo di promuovere e finanziare borse di studio per la
ricerca con metodi che rispettino e tutelino ogni forma di vita. Nell’Edizione
2.0, una parte dei fondi raccolti era per sostenere anche le emergenze dei
canili e dei gattili.