Declinando metafore poetiche e
inquietanti, BEURKMAGAZINE fotografa
in modo un po’ beffardo la vita quotidiana. Per loro, in un universo Pop, la
società è schifosa. BEURKMAGAZINE è
la creazione di 2 fotografi-artisti plastici con sede a Parigi: Pauline e
Nicolas. «Seguaci dei musei e delle
espressioni culturali, diamo grande importanza all'arte ma anche (e soprattutto)
all'umorismo. Ogni artista ha la sua personale opinione, positiva o negativa
che sia, nei riguardi della società. Esprime una critica. Ogni nostra
fotografia gioca sulle parole. A volte il soggetto è impregnato di leggerezza,
a volte di denuncia. Il nostro logo s’ispira ai giochi da tavolo degli Anni '80
prodotti dalla Milton Bradley Company (MB), perché anche a noi piace giocare
con la società. Il nostro approccio creativo è fatto di antitesi. Salvador Dalí si divertiva componendo opere d’arte con associazioni
di forma, immagine, oggetto irrazionali. Maurizio Cattelan, invece, si
concentra sull’appropriazione indebita di simboli e provocazioni. Noi siamo fra
l’uno e l’altro, con il nostro punto di vista generale, piuttosto che
personale; e il desiderio di tradurre la bruttezza in bellezza artificiale. Per
sostenere con il politicamente corretto questa ambivalenza, usiamo il cibo:
preferibilmente quello industriale. Questa opinione controcorrente, è un
affronto a ciò che la nostra giovinezza ci ha dettato: "Non giocare col
cibo". Attraverso i nostri scatti fotografici, vogliamo anche
sensibilizzare l'opinione pubblica sull'iper-abbondanza di cibo e rifiuti
alimentari. Il cibo è al centro delle nostre idee:
ingrandite, manipolate, rielaborate per evidenziare il nostro messaggio. Il
tono Pop, ma soprattutto i titoli, sono parte integrante della nostra firma».
Restituiamo all'arte il sorriso che gli manca tanto.